Frasi viaggio: vita, cuore, colpo, mani, grido, terra, voce
Frasi viaggio con termini vita, cuore, colpo, mani, grido, terra, pugnale, voce, stanza, fuga, sangue, penna, chanson, anno, mente, aria, angelo, giro, testa, vento, fucile, nome, nord, ottobre, capitolo, sera, sud, trafitta, fine, mattina, cera, meta, musica, patronessa, classica, suono, gioia, spettacolo, gara, sole, eccitatrice, sacco, pericolo, corona, strada, movimento, segno, sbarra, fez, porta, drappello, pattuglia, costo, caso, notte, commercio, passi, cessa, necropoli, sorriso, califfo, secolo, malinconia, rovina, groppa, ripresa, cuoco, arte, passata, ciarpa, mucchio, mura, chiostro, tragitto, mare, capo, bastone, camicia, a tema con una vacanza fantastica a Parigi, in Francia e in altri bellissimi Paesi.
Talvolta una vacanza è davvero indimenticabile quando non si limita ad una visita meccanica delle attrazioni di un certo luogo, ma quando riesce a coniugare il viaggio con la cultura senza pesantezza, la qual cosa può avvenire anche semplicemente grazie a frasi di libri di pubblico dominio, classici, nelle quali figurino alcuni termini chiave di una possibile visita.
Leggi gli articoli a tema per le tue vacanze:
Ricordi di Parigi di Edmondo De Amicis:
"Avrei dato un anno della mia vita per poter esser solo un'ora con lui, e afferrarlo per le mani, e dirgli sfrontatamente, guardandolo fisso:—Ma insomma, Hugo! Io voglio leggerti dentro! Che cosa ti senti nel sangue quando scrivi? Che cosa vedi intorno a te, per aria; che voce senti, che ti parla nell'orecchio quando crei? Che cosa fai nella tua stanza, quando ti splende alla mente una di quelle grandi idee che fanno il giro della terra, e quando ti sgorga dalla penna uno di quei versi che vanno al cuore come un colpo di pugnale o come il grido d'un angelo? Dove l'hai conosciuta la tua Rose della vieille chanson du Printemps, che mi ha fatto sospirare per un anno? Di dove t'è uscito quello spaventoso Mazzeppa, di cui vedo perpetuamente la fuga? Come l'hai sognata la Fidanzata del Timballiere? Di dove l'hai cavato Quasimodo? Rivelami dunque uno dei tuoi mille segreti" |
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Marocco di Edmondo De Amicis:
"Ci passavano accanto ad uno ad uno, come fantasmi alati, vecchi, giovanetti, uomini di forme colossali, figure strane e terribili, ritti sulle staffe, colla testa alta, coi capelli al vento, col fucile disteso; e ognuno, sparando, lanciava un grido selvaggio che gl’interpreti ci traducevano.—Guai a te!—Madre mia!—In nome di Dio!—T’uccido!—Sei morto!—Son vendicato!—Altri dedicavano il loro colpo a qualcuno.—Al mio padrone!—Al mio cavallo!—Ai miei morti!—Alla mia amante!—Sparavano in alto, in terra, indietro, chinandosi e rovesciandosi come se fossero legati alle selle" |
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La favorita del Mahdi di Emilio Salgari:
"È morta!… L'almea s'era trafitta il cuore con un colpo di pugnale! FINE DELLA PARTE PRIMA PARTE SECONDA L'Insurrezione del Sudan CAPITOLO I.—Omar La mattina del 2 Ottobre 1883, vale a dire venti giorni dopo gli avvenimenti precedentemente narrati, una darnas scendeva a vele spiegate la maestosa corrente del Bahr-el-Abiad in quel tratto che è compreso fra Mahawir al sud e Quetêna al nord" |
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Storia di un'anima di Ambrogio Bazzero:
"Sei o sette giovanotti, i quali entrarono colle gambe in un sacco, se ne strinsero le funicelle intorno alla vita; e poi al suono di una musica olimpicamente eccitatrice di muscoli gagliardi, presero a saltare verso la meta, balzando innanzi come spiritati, e cadendo arrovesciati, impigliandosi, e sorgendo da animosi.—T'assicuro che proprio bisognava ridere di buon cuore, e bisognava applaudire, perchè nella gara non c'era punto pericolo, ma c'era tutta la gioia e tutto lo spettacolo grottesco: si rise e si battè le mani a tutti, e se pel vincitore non s'intrecciò una corona classica, poco male, che per lui splendette nelle mani della patronessa un dieci lire d'oro, caro come un sole" |
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Marocco di Edmondo De Amicis:
"Col calar della notte, cessa ogni commercio, ogni movimento, ogni segno di vita; Fez non è più che una vasta necropoli, dove se si sente per caso una voce umana, è l’urlo d’un pazzo o il grido d’un assassinato; e chi volesse andare a zonzo a ogni costo, dovrebbe farsi scortare da una pattuglia coi fucili carichi e da un drappello di falegnami, i quali ogni trecento passi buttassero giù una porta che sbarra la strada" |
Articolo su viaggi e vacanze correlato: Pranzare e cenare a Parigi da soli della sezione Visitare Parigi.
Marocco di Edmondo De Amicis:
"Ah! se m’avessero visto, in quel breve tragitto, l’Ussi e il Biseo! Quanto dovevo esser pittoresco io, rappresentante d’Italia in groppa a una mula, con una ciarpa bianca attorcigliata intorno al capo, seguito dal mio stato maggiore composto d’un cuoco in maniche di camicia, di due marinai armati di bastone e d’un moro stracciato! O arte italiana, quanto hai perduto! Arzilla, Zilia dei Cartaginesi, Julia Traducta dei Romani, passata dalle mani di questi in potere dei Goti, saccheggiata dagl’Inglesi verso la metà del decimo secolo, rimasta per trent’anni un mucchio di sassi, poi rifabbricata da Abd-er-Rhaman ben Alì califfo di Cordova, posseduta dai Portoghesi e ripresa dai Marocchini, non è più che una cittaduzza di poco più di mille abitanti tra mori ed ebrei; circondata, dalla parte di terra e dalla parte di mare, da alte mura merlate, che cadono in rovina; bianca e quieta come un chiostro, e improntata, come tutte le altre piccole città maomettane, di quella ridente malinconia, che fa pensare al sorriso d’un moribondo, il quale goda di sentirsi mancare la vita" |
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